Colle Val D' Elsa in provincia di Siena Toscana
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Comune di Colle Val D' Elsa

provincia di Siena

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COLLE VAL D' ELSA

Il territorio del comune di Colle di Val d'Elsa si estende per 92,21 kmq in una zona di media collina, nell'alta Val d'Elsa. Ebbe origine come libero comune alla fine del XII secolo; divenne sede di comunità nel 1776 con le riforme leopoldine. Le prime notizie sul territorio di Colle, sul quale 'ab Antiquo' avevano signoria i vescovi di Volterra, risalgono all'inizio dell'XI secolo e si riferiscono a due enti ecclesiastici in possesso appunto dei vescovi volterrani: la pieve a Elsa e la chiesa di Santa Maria di Spugna; nel 1007 questa venne ceduta ai nobili Aldobrandeschi, che la trasformarono in un monastero con ampia giurisdizione sulle terre circostanti. In una di queste, Piticciano, nacque il primo nucleo dell'attuale Colle, ricordato come "Colle Nuovo" in contrapposizione a un "Colle Vecchio" (quindi preesistente) in un documento del 1115. Occupato e distrutto dai fiorentini durante la guerra contro Siena (1172), fu in breve ricostruito; già nell'ultimo decennio del XII secolo era organizzato in libero comune con propri consoli e quindi, dal 1201, propri statuti. Nel tentativo di mantenere una posizione di equilibrio tra Siena e Firenze, per tutta la prima metà del Duecento, Colle si schierò con l'una o con l'altra, finché nel 1260, trovandosi a fianco di Firenze nella guerra di Montaperti, fu devastato dalle truppe senesi. E ancora negli anni seguenti i colligiani vissero molto spesso in prima linea gli avvenimenti bellici e diplomatici che segnarono i rapporti tra i due potenti comuni e l'alternarsi delle parti ghibellina e guelfa fino all'epilogo che si svolse nelle loro campagne e che segnò la sconfitta di Siena da parte dei fiorentini (1269). Al loro fianco Colle combatté anche, tra il 1284 e il 1293, contro Pisa: ormai legato al comune di Firenze (e sempre più frequentemente governato da podestà o capitani appartenenti al ceto dirigente fiorentino), agli inizi del Trecento viene da questa posto ufficialmente sotto la sua tutela. Fedele e subalterno alla politica fiorentina, Colle, con la discesa in Italia di Arrigo VII, aveva aderito alla Lega guelfa, inviando in seguito milizie contro Uguccione della Faggiola (1315). Dopo alcuni anni di instabilità interna contrassegnata da una serie di lotte civili, fu prima occupato dai fuorusciti ghibellini (1322) e quindi venne in signoria dell'arciprete Albizzo dei Tancredi, membro della famiglia magnatizia locale più potente (1326-1330); nel 1333 decise di sottomettersi a Firenze per un periodo di tre anni, poi estesi a quindici dopo una nuova congiura di fuorusciti. Altre discordie intestine e una questione per causa di confini tra Colle e Poggibonsi indussero i fiorentini all'intervento; e, non è dato di conoscere quanto spontaneamente, i colligiani nel 1349 optarono per un atto di dedizione perpetua a Firenze. Nella guerra che vide schierati il papa, il re di Napoli e la repubblica di Siena contro Firenze (1478-79), Colle venne assediato ed espugnato, ma nel 1481 tornava a far parte dello Stato fiorentino. Nel 1592 otteneva la dignità di città in conseguenza della concessione della sede vescovile. A Colle sono nati artisti famosi come lo scultore e architetto Arnolfo di Cambio (m. 1302) e il pittore - trattatista Cennino Cennini (sec. XIV - sec. XV) e in epoca contemporanea il pittore e scrittore Mino Maccari (1898-1991) e lo scrittore Romano Bilenchi (1909-1989). Fin dal passato la comunità di Colle ha avuto una vivace e articolata economia: il terreno era ricco di legname, ma anche di coltivazioni (olivi, viti, gelsi); in età medievale era già sviluppata la fabbricazione dei panni di lana; le cartiere, forse istallate già dal Duecento sui numerosi corsi d'acqua della zona, al momento della conquista fiorentina erano in piena attività (giungeranno ad essere ventidue nel XVIII secolo) e un secolo dopo era in funzione una delle prime tipografie italiane. All'inizio dell'Ottocento, mentre decadeva l'attività delle cartiere, nel territorio erano presenti fornaci di terraglie, una fabbrica di colla, un'importante vetreria e cristalleria, concerie di pelli, mulini, tintorie e gualchiere e manifatture di cappelli di feltro; a metà del secolo venne impiantata una ferriera chiusa nel 1906. L'agricoltura continua anche oggi, con alcune grandi aziende e cooperative, a offrire una buona produzione di cereali, olio, vino, mentre è consistente l'allevamento suino. La vendita dei prodotti agricoli dà vita a un frequentato mercato settimanale. Lo sviluppo dell'industria si è avuto nei settori alimentare, metalmeccanico, del mobile, della lavorazione del ferro (fonderie di ghisa e semilavorati), del vetro e cristallo, del marmo, della ceramica, del gesso e della carta: in tutto svariate centinaia fra grandi e piccole aziende disseminate nel territorio del comune che occupano anche personale proveniente dai comuni vicini. La popolazione totale del territorio comunale raggiunge, nel 1991, le 17.040 unità con una densità di 185 abitanti per kmq. L'andamento demografico del comune, in questi due secoli, ha visto il numero degli abitanti in continua crescita: nel 1830 erano 5.443, passati a 8.639 nel 1881 e salì a 11.052 nel 1936; nel 1951 la popolazione raggiungeva le 12.063 unità che divenivano 12.884 nel 1961,14.812 nel 1971 e 16.050 nel 1981.

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